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Personal computer

(INFORMATICA)



Ho iniziato a lavorare in informatica nel lontano 1986, venendo a contatto con i primissimi personal computer, ossia computer di dimensioni e costi, seppur elevati a confronto con quelli attuali, sicuramente inferiori a quelli dei server, e dunque più abborbabili per un grande numero di persone.

I primi computer che ho usato erano IBM, con Dos 2.0, pochissima memoria, senza grafica e senza disco fisso. Erano dotati di due dischi floppy da 5 pollici e un quarto, ognuno da 360 Kb di memoria. Il disco A era quello partente, contenente il sistema operativo ed essenziale all'accensione del PC; il disco B invece era destinato a programmi software ed alla memorizzazione dei relativi dati.

Generalmente l'interfaccia video era uno schermo nero con le scritte verdi, oppure bianche; era possibile soltanto visualizzare caratteri, oppure gestire campi per l'inserimento, la digitazione dei caratteri. Gli unici effetti 'grafici' consistevano in alcuni caratteri speciali della codifica ASCII per tracciare delle linee semplici o doppie da utilizzare come cornici nelle maschere di input/output.

Le stampanti erano ad aghi, generalmente ad 80 colonne; con un apposito comando Dos (mode lpt1:132) si poteva passare ad una stampa compressa che permetteva l'uso, anche in quelle ad 80 colonne, di 132 caratteri per riga. La carta era a modulo continuo, non esistevano i fogli singoli formato A4, A3, ecc.

Non esistevano accessori quali mouse, web-cam, schede di rete, joystick, ecc. A differenza di adesso, non c'era la minima possibilità di facili collegamenti in quanto non esistevano ancora le universali porte USB.

Le uniche porte presenti erano una parallela, che serviva per il collegamento della stampante, ed una seriale, a 9 o 25 pin, che poteva servire per il collegamento, tramite appositi cavi RS-232 o RS-422, ad un server oppure ad un altro personal computer; in questo modo era possibile, tramite appositi programmi di 'Bridge', mettere in collegamento due computer ed effettuare eventuali traferimenti di dati.

Ho acquistato il mio primo personal computer ad inizio 1988; era uno dei primissimi con disco fisso, una vera rivoluzione. Il disco fisso era da 20 Mb, una miseria rispetto a quelli attuali; la memoria era davvero scarsa. Ricordo ancora benissimo che, insieme ad una piccola stampantina ad aghi a 80 colonne, avevo pagato circa 3.800.000 lire di allora; una vera fortuna!

L'evoluzione è stata vertiginosa, ed ha portato alla costruzione di computer sempre più potenti, e disponibili ad un prezzo sempre più competitivo. Seguire l'andamento è quasi impossibile; mi limiterò ad indicare alcune delle innovazioni che hanno pian piano rivoluzionato il mondo dei personal computer, sia a livello domestico che aziendale.

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