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E' troppo facile

(Recensione Libro)





Autore   Christie Agatha

Genere   Gialli / Polizieschi

Pagine   125

Zoom copertina E' troppo facile


Trama
Luke, funzionario di polizia delle colonie, rientra in Inghilterra dopo essere andato in pensione, e durante un viaggio in treno verso Londra si sorbisce la compagnia di una vecchietta, piuttosto ciarliera. La signorina racconta come nel suo paesino siano avvenute varie morti accidentali piuttosto insolite; secondo lei si tratta di omicidi, ed ella nutre forti sospetti sul probabile omicida e stà recandosi a Scotland Yard per denunciare i fatti, cercando di evitare la prossima vittima, che secondo la sua teoria dovrebbe essere il bravo dottor Humbleby.
Egli ascolta la vecchietta con garbo, pur convinto che non si tratti altro che di fantasie. L'indomani scopre che essa è deceduta, investita da un auto pirata, che non si è fermata, mentre attraversava la strada. Ma qualche giorno dopo rimane sconcertato quando vede un altro annuncio mortuario: il dottor Humbleby è improvvisamente scomparso a causa di una infezione. La strana coincidenza spinge il suo istinto a cercare di approfondire la cosa, per capire se i discorsi della vecchietta del treno non erano che fantasie, o se si tratta veramente di un pazzo omicida.
Inizia così ad investigare, sotto la falsa copertura di dover scrivere un articolo sulle antiche credenze popolari legate alla morte ed ai riti pagani. Scopre ben presto come diverse importanti persone del posto possano essere sospettate in quanto hanno avuto diversi recenti litigi o scontri più o meno accesi con tutti le morti strane elencate dalla vecchietta del treno.
Ma è solo per un pelo che, quando il caso sembra ormai chiaro e risolto e Battle, funzionario di Scotland Yard, su indicazioni di Luke stà per procedere all'arresto del sospettato numero uno, si riesce ad evitare una ulteriore vittima e smascherare definitivamente il vero colpevole, rimasto sino ad allora ben lontano da ogni minimo sospetto…


Estratto
Bridget, a cui il tè cinese piaceva ancor meno di quello indiano, rispose con un sorrisetto di convenienza. In quel momento Emily, una ragazza piccola e tozza con una voce nasale, si affacciò alla porta comunicando alla signorina Waynflete che non trovava qualcosa.
La signorina si precipitò fuori dal salotto, e Bridget approfittò dell'occasione per versare il suo tè dalla finestra, rischiando di scottare Wonky-Pooh, il gatto persiano, sdraiato nell'aiuola sottostante.
Wonky-Pooh accettò le scuse di Bridget, balzò sul davanzale e cominciò a strofinarsi contro le sue spalle, facendo le fusa. "Ma come sei bello!" - gli disse Bridget accarezzandogli la schiena.
Wonky-Pooh arcuò la coda e raddoppiò le effusioni. In quell'istante tornò la signorina Waynflete: "Dio mio - esclamò - Vi piace vero? E pensare che, a volte, è così scontroso! Attenta all'orecchio, cara, ha avuto un'otite e gli duole ancora molto".
Il consiglio arrivò troppo tardi. La mano di Bridget aveva toccato l'orecchio malato. Wonky-Pooh le si avventò addosso e poi se ne andò, una massa di pelo rosso profondamente offesa...

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