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Carlo Emanuele II

(Piemonte - XVII Secolo)



Aveva solo 4 anni quando sua madre Cristina assunse la reggenza in seguito alla morte del padre. Assunse il governo al compimento del quattordicesimo anno di età, nel 1648, anche se di fatto il potere rimase nelle mani della duchessa ancora per ben 15 anni.

Il suo fu un breve governo, poco più di 12 anni, in cui però riuscì ad imprimere una svolta decisiva allo stato sabaudo introducendo fondamentali cambiamenti ed innovazioni.

Dovette sin da subito rinunciare alle sue mire espansionistiche. Sia la guerra contro Ginevra che quella contro Genova furono stroncate sul nascere, ed in entrambi i casi il duca fu costretto ben presto a negoziare la pace, tramite la mediazione della Francia.


Le sue imprese più efficaci riguardano in particolare il risanamento finanziario e lo sviluppo di commercio ed imprenditoria, grazie anche all'opera del suo fidato consigliere Giovanni Battista Truchi.

Di umili origini, il Truchi seppe farsi strada grazie alle sue competenze e capacità. Accanto alla carriera negli uffici pubblici sino a diventare ministro e poi presidente del consiglio delle Finanze, raggiunse i ranghi nobiliari conseguendo nel 1672 il titolo di barone, diventando conte una decina di anno dopo.

Per migliorare la situazione finanziaria venne proibito l'accumulo delle cariche e vennero riviste tutte le esenzioni tributarie in corso. Tramite appositi ispettori del duca venne controllato l'intero territorio valutando attentamente le zone che, ad esempio in seguito a calamità naturali, avessero reale necessità temporanea di sgravi fiscali.

Per favorire lo sviluppo del commercio il duca cercò di incrementare la produzione e favorire le imprese e le esportazioni.

Zoom della foto

Anche in questo caso furono inviati emissari del duca in tutto il territorio che fecero un preciso censimento di tutte le cave e miniere. Fu anche incentivata la ricerca di nuovi giacimenti che creavano nuove fonti di reddito con il lavoro nelle cave e la successiva trasformazione del prodotto.

Furono ridotte le imposte sulle esportazioni dei manufatti e si fece di tutto per incrementare il traffico di merci attraverso i valichi della regione.

Più difficile fu favorire le possibilità di credito e finanziamento per l'avvio delle imprese, tanto che a Torino il primo grande istituto di credito, il Monte di San Giovanni, fu fondato solo nel 1681 sotto la reggenza di Giovanna Battista di Savoia.

La lavorazione della seta acquistò una notevole importanza e nacquero filatoi un po' ovunque. Si cercò di favorire una certa qualità, non solo quantità, della produzione, grazie alle periodiche visite di appositi controllori, che svolgevano anche un positivo ruolo di consiglieri ed istruttori.

Il regno di Carlo Emanuele II fu dunque molto positivo. Egli morì nel giugno del 1675. In nome del figlio di soli 9 anni assunse la reggenza sua moglie, Maria Giovanna Battista, la seconda "Madama Reale".

Durante la sua reggenza, caratterizzata da un comportamento piuttosto libertino e spregiudicato, ella proseguì alcuni progetti iniziati dal marito. Ricordiamo in particolare la realizzazione della Accademia Militare, fondata nel 1677, aperta a nobili piemontesi e stranieri per la formazione degli ufficiali.


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