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La dominazione francese

(Piemonte - XVI Secolo)



I francesi dominarono il Piemonte dal 1536 al 1559, ed a parte i periodi iniziali e finali fu un regime abbastanza ben accetto, con poche tasse ed una discreta libertà, favorito anche dagli storici legami con la vicina Francia, tanto che alcune regioni, come quella di Asti, si considerano da sempre 'francesi'.

Per i primi due anni i rapporti furono tesi a causa delle ingenti tasse e dei carichi dell'alloggiamento dell'esercito. Ma dopo la tregua di Nizza tra Francia ed Impero si passò dal semplice dominio militare ad un più razionale controllo amministrativo dei territori occupati.


Pian piano il regime divenne stabile, grazie anche ad una certa collaborazione con i ceti locali. Grazie anche al governo di una serie di saggi politici si instaura un clima di tolleranza e di dialogo, i soldati sono disciplinati e vige una buona vita economica e sociale.

Torino riveste un ruolo preminente, grazie ad una capacità politica nettamente superiore agli altri centri urbani della regione. Ci fu una riforma della amministrazione giudiziaria e l'instaurazione di un parlamento amministrativo con una buona partecipazione di personale locale piemontese, in particolare torinese.

Zoom della foto

Ma dopo la morte del re Francesco I, nel 1547, ed il subentro del figlio Enrico II si ha una inversione di tendenza, aggravato poco dopo dalla ripresa della guerra tra Francia e Spagna.

Il rapporto di collaborazione tra i dirigenti piemontesi ed il regime francese inizia a deteriorarsi, anche perchè il nuovo re ignora completamente le richieste dei piemontesi, stravolge e ridimensiona il potere del locale parlamento.

Negli ultimi anni della dominazione, la Francia allarga i propri domini con la conquista di Chieri, Ivrea e del Biellese. Tenterà invano di occupare Cuneo, che resiste valorosamente alla conquista e rimane sotto l'egida della casa Sabauda.

Dopo la pace di Cateau-Cambresis del 1559 inizia progressivamente il graduale sgombero dei Francesi e, grazie anche ad una generosa buonauscita, pian piano Emanuele Filiberto rientra in possesso del territorio sabaudo ed inizia l'opera di ricostruzione.


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